LA BIODIVERSITÀ DEI MONTI D'AZUR Il motore dell'adattamento ai cambiamenti climatici

Le interazioni tra la fauna selvatica (animale e vegetale) e le attività umane sono antiche quanto l’umanità stessa. A seconda del luogo e del periodo, assumono molte forme: convivenze più o meno riflessive a volte, rivalità o conflitti d’uso il più delle volte.

Queste interazioni derivano soprattutto dalla dipendenza, per lo più ignorata, delle società umane dai complessi processi naturali che le circondano.

E l’attuale percezione delle società occidentali è indicativa delle difficoltà che abbiamo, come civiltà, a pensare al nostro ancoraggio nei sistemi viventi e ad agire di conseguenza. Diventa quindi URGENTE etichettare almeno il 20% del territorio francese come Zona Naturale in Libera Evoluzione (1,7% della superficie attualmente!) come facciamo nella Riserva dei Monts d’Azur.

LIBERA EVOLUZIONE PER CONOSCERE MEGLIO I NOSTRI TERRITORI

La vegetazione della Riserva dei Monts d’Azur si evolve sotto un unico vincolo: la presenza di grandi erbivori. Grazie a loro, le nostre pinete sono diventate erbose.

UN MOSAICO DI HABITAT

Situata nell’alto entroterra dell’agglomerato territoriale della città di Grasse, ad un’altitudine compresa tra 1 200 e 1 700 metri, la Riserva occupa una valle aperta ad ovest sulla piana di  Caille. A nord, è delimitata dalla Montagna di Bleine, la cui cima culmina a 1 700 m, e a sud dall’alta valle del fiume Loup.

Tra 1200 m (punto più basso) e 1400 m, dominano le alte praterie, che circondano l’antico Maniero. I pendii sono dolci e convergono verso un ruscelllo che alimenta 3 zone umide dall’alto potenziale biologico : in questo settore si è potuto fare l’inventario di 25 specie di piante acquatiche e 14 specie di alberi. Anche la copertura vegetale di queste praterie è molto diversificata : è stato possibile repertoriare una quarantina di specie, essenzialmente graminacee e leguminose selvatiche. Poiché queste praterie si evolvono liberamente, il loro volto cambia a seconda degli anni, andando dal narciso e Orpheus in anni piovosi al cardo-pallottola e calcatreppola negli anni aridi.

Alle pareti calcaree scoscesce della zona subalpina, coperte di piante aromatiche (timo, lavanda, salvia…), di ginestre e di bossi, di isolotti composti da alberi latifoglie (faggi, azzaruoli, sorbi…), segue una zona montagnosa le cui cime sono coperte essenzialmente da pini silvestri…